In occasione di un’intervista approfondita, Simone Reali — presidente di Maina S.p.A. — ha ripercorso la storia della sua azienda, riflettendo sul percorso di crescita, sulle sfide del mercato aftermarket e sull’importanza strategica della collaborazione all’interno di realtà come Nova-Group.
Maina S.p.A. è un’azienda con profonde radici familiari, fondata nel 1968 dal padre di Simone Reali — lo stesso anno della sua nascita. «L’età anagrafica mia coincide con l’età dell’azienda», racconta con orgoglio. Un legame che lo ha visto crescere insieme all’impresa, ricoprendo progressivamente diversi ruoli: dal magazziniere all’addetto amministrativo, dal commerciale al responsabile vendite, fino all’attuale posizione.
Un momento cruciale è stato l’ingresso in Nova-Group, consorzio di aziende del settore aftermarket: «È stato un forte cambiamento. La possibilità di confrontarsi con altri operatori, anche concorrenti, ti porta a metterti in discussione e a migliorarti», afferma Reali. Un confronto che, oltre a stimolare crescita professionale, ha generato valore concreto per l’azienda: «Abbiamo migliorato la gestione del sistema operativo interno condividendolo con altri soci, e rafforzato i rapporti con i fornitori attraverso un’interfaccia più strutturata e professionale».
Secondo Reali, l’appartenenza a Nova-Group non si esaurisce in una somma di numeri, ma si fonda su una visione più profonda: «Non è un semplice aggregato di fatturati, ma un insieme di persone e idee che arricchiscono tutti i partecipanti». Competenze, serietà commerciale, e capacità di mantenere le promesse: questi i valori che definiscono tanto Maina quanto l’identità del consorzio.
Tra i momenti più significativi nella storia dell’azienda, Reali ricorda l’acquisizione di un concorrente nel 2005: «È stato un passaggio dalla crescita interna all’apertura verso l’esterno. Abbiamo capito che non avevamo tutto al nostro interno e abbiamo cercato fuori ciò che ci mancava. Una sfida, ma anche un grande arricchimento».
Oggi, ciò che contraddistingue l’azienda è la capacità di rispondere in modo rapido e flessibile al mercato. «Il nostro asso nella manica è la velocità nelle risposte, la vicinanza al cliente e la flessibilità nei comportamenti», sottolinea. Un vantaggio competitivo fondamentale rispetto a operatori di dimensioni maggiori, che spesso non possono garantire la stessa personalizzazione dell’offerta.
L’attuale panorama del settore aftermarket è, secondo Reali, «una strada in salita, ampia, con molte diramazioni e asperità», ma ancora densa di opportunità. «Oggi convivono modelli di business molto diversi, e il successo sarà di chi saprà trovare la propria dimensione, il proprio equilibrio tra prodotto, prezzo e servizio».
L’aspetto umano resta centrale: «Uno dei segreti del successo è saper ascoltare più che parlare. Capire i segnali che arrivano dal cliente, dal mercato, dall’ambiente circostante». Un approccio che Reali paragona all’interazione con un cavallo: «Parla un linguaggio diverso, ma se sai cogliere i segnali, puoi rispondere nel modo giusto».
Nel concludere, Reali offre una riflessione lucida sull’importanza dell’adattamento: «L’azienda di oggi è molto diversa da quella di dieci o vent’anni fa. Bisogna essere pronti a rimettersi in discussione ogni giorno, perché ciò che sarà importante domani non è ciò che conta oggi — e sicuramente non è ciò che contava ieri».
Questo racconto testimonia come, anche in un mercato complesso e competitivo, il successo si costruisca sul dialogo, sull’evoluzione continua e sulla capacità di fare rete.

